Le origini della birra sono antiche e risalgono a circa 13.000 anni fa, quando l’uomo cessò di condurre una vita da nomade e si stabilì in maniera fissa sul territorio, cominciando a coltivare cereali come il frumento. Le prime testimonianze nella storia della preparazione di una bevanda simile alla birra da parte dei Sumeri, gli abitanti della fertile fascia di terra tra il Tigri e l’Eufrate, sono datate all’incirca a 6000 anni fa. Si narra che il processo di fermentazione fu scoperti per puro caso; sebbene nessuno sappia con precisione come accadde, si suppone che del pane o del grano macinato furono lasciati per sbagli ad inumidire. Successivamente il pane cominciò a fermentare trasformando la mollica in una pasta inebriante.

Gli Egizi proseguirono nella tradizione birraria, migliorandone la tecnica ed affinando il gusto del prodotto. La birra continuò ad esser prodotta anche da Greci e Romani. Plinio parla della popolarità della birra nel bacino del Mediterraneo ancor prima del vino e della vite. Ad ogni modo, sebbene a Roma la birra fosse considerata una bevanda barbara e soppiantata dal nettare degli dei, il vino (e dal suo dio, Bacco), questa continuò ad esser prodotta negli altri territori dell’Impero dove risultava difficile coltivare le viti ed ottenere il vino. Veniva prodotta la birra “leggera”, adatta ad esser consumata quotidianamente, e la birra ad alto contenuto alcolico, destinata alle occasioni speciali.

Nei primi decenni del secolo scorso in Gran Bretagna il commercio della birra fu incoraggiato da due importanti eventi: nel 1830 venne abrogato il dazio sulla birra e nel 1834 fu abolito il dazio sul vetro. Fino ad allora i clienti dovevano portare con sé le proprie bottiglie quando volevano acquistare della birra, ma da quel momento i birrai poterono permettersi di imbottigliare essi stessi i loro prodotti. Con l’incremento del commercio, divenne necessario escogitare un metodo più efficiente per contrassegnare la bottiglia col nome del birraio e del prodotto contenuto.

La soluzione fu l’impiego di etichette stampate, che cominciarono a essere usate nei primi anni Quaranta dell’Ottocento. Avevano forma circolare e erano stampate in bianco e nero. Negli anni Ottanta si optò per la forma ovale. Ci deve essere stato un periodo in cui i fabbricanti di birra temevano che dei truffatori riciclassero le bottiglie vuote: infatti nel corso degli anni 1880-90 le etichette Whitbread portavano la scritta: “dopo l’uso si prega di distruggere l’etichetta”.