Probabilmente la prima etichetta, o meglio, quella che potrebbe essere considerata l’etichetta ante litteram è stata ideata dagli antichi Egizi che la apponevano sulle anfore contenenti vino dopo la loro sigillatura con fango e argilla. Le anfore erano rastremate alla base e sulla chiusura venivano iscritti i dati relativi al contenuto, l’anno di produzione, la provenienza, il nome del produttore. Inoltre su alcune anfore si legge “vino rosso delle migliori uve”. Anche in Grecia, sulle anfore era normalmente citata la provenienza: vino di Cipro, vino di Lesbo, vino di Rodi, vino di Prammo, vino di Chio, ecc. Così pure a Roma le anfore, dopo essere state sigillate, erano inscritte con nome del vino (es. Falerno Massico), nome del Console e numero delle anfore prodotte con quelle determinate uve.

Nel 400 d.C. in Francia e Germania erano diffusi i vigneti. Nel corso del XVII secolo, con l’impiego di turaccioli in sughero, la qualità del vino conobbe un netto miglioramento. Le bottiglie in quest’epoca avevano lunghi colli e basi ampie e panciute; nel 1800 la bottiglia del vino aveva ormai assunto la forma a noi familiare che si vede normalmente nei negozi e si cominciarono a usare le etichette. Per quanto riguarda l’Italia, i primi utilizzatori di etichette furono i produttori piemontesi, fornitori di Casa Reale e quelli siciliani.

Le etichette italiane del XIX secolo, non esaltavano in genere la qualità o l’unicità del vino, ma concedevano ampio spazio alla fantasia e traevano spunto dalla vita contadina o dall’araldica, riproducevano stemmi o medaglie appartenenti alle famiglie produttrici, ma con il passare degli anni l’esigenza dei produttori di identificazione dei propri prodotti andò sempre più aumentando, ed ognuno cercò, soprattutto nel campo dei vini liquorosi e fortificati, di realizzare etichette che mettessero in bella mostra menzioni d’onore, medaglie, trofei e targhe guadagnate nel corso di esposizioni e fiere.

Le prime etichette del vino erano improntate a uno stile tradizionale. Si presupponeva che il conoscitore trovasse ispirazione nel bouquet e nel sapore piuttosto che nell’etichetta. Oggi le etichette dei vini esibiscono una maggiore varietà di stili, e indicano sempre la località geografica del vigneto e l’annata di produzione.