Fin dal tempo dei romani l’impiego di olii e spezie per insaporire il cibo ha costituito parte integrante dell’arte culinaria.

La gamma delle spezie si ampliò dopo il 1550, allorché vennero aperte le “vie delle spezie” tra l’Oriente e l’Occidente.

Cent’anni dopo nasceva la Compagnia delle Indie, società inglese che nell’Ottocento aveva ormai introdotto in Inghilterra ogni varietà di sottaceti, salse, spezie e aceti, anche se questi erano unicamente a portata dei consumatori più agiati. In breve tempo, tuttavia, il mercato fu invaso da molti preparati, prodotti in Gran Bretagna, come ad esempio la salsa alle ostriche della ditta Burgess, la salsa Lea&Perrins’ Worchestershire Sauce basata su una ricetta bengalese del 1837.

Due delle salse più famose – HP e Daddie – apparvero sul mercato relativamente tardi: la salsa HP venne rilanciata nel 1903 e nello stesso anno venne registrato il marchio della salsa Daddie, che subito venne messa in commercio. Le ricette di queste salse erano state acquisite nel 1899 da Frederick Garton, che aveva trascritto la ricetta segreta della salsa HP nella sua agenda nel 1894 e che presumibilmente iniziò da quell’anno a produrla. Per quanto riguarda l’olio va detto che nell’antichità l’olivo era la pianta più amata e venerata, tanto che chi avesse abbattuto un olivo, veniva condannato alla pena di morte. L’olivo è originario dell’Asia Minore: dall’altopiano dell’Iran, dalla Siria e dalla Palestina si diffuse, qualcosa come 5000 anni fa in tutto il Bacino del Mediterraneo.

Nell’isola di Creta lo si coltivava già nel 3000 a.C., in Spagna si pensa sia apparso verso il V secolo a.C., in Egitto nel II secolo, in Palestina nel I. In questo periodo, secondo la testimonianza di Plinio, l’Italia raggiunse la più alta produzione di olio.

L’etichetta dell’olio di oliva di oggi è più che mai importante, poiché raccoglie le informazioni sulla storia del prodotto e, come tale, deve rappresentare il “biglietto da visita” dell’olio di oliva presentato al consumatore finale.

L’etichetta deve pertanto fornire le necessarie informazioni per comprendere l’identità del prodotto, il suo livello di qualità e, possibilmente, le indicazioni sulle peculiari caratteristiche e sulla provenienza dell’olio.